Vangelo del giorno – martedì 24 Maggio 2016

Martedì dell’VIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,28-31.

In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

Meditazione di Tommaso di Celano (ca 1190 – ca 1260), biografo di S. Francesco e di S. Chiara

Vita di Santa Chiara, § 25-28

Lasciare tutto per seguirlo

Già da quaranta anni Chiara correva nello stadio della massima povertà, secondo l’immagine usata da san Paolo (1Cor 9,24). E si avvicinava al fine della sua celeste vocazione e della ricompensa promessa al vincitore… La divina Provvidenza si affrettava a compiere quanto aveva previsto per Chiara: Cristo vuole introdurre nel palazzo reale la poverella al termine del suo pellegrinaggio. Quanto a lei, con tutto lo slancio del desiderio, aspirava a contemplare Cristo lassù nella sua gloria, Lui che aveva imitato sulla terra nella sua povertà… Tutte le figlie erano attorno al letto della madre… Allora, rivolgendosi a se stessa, Chiara disse all’anima sua: “Va’ sicura che una buona guida hai sul cammino. Va’, che colui che ti ha creata ti ha anche santificata; ti ha sempre guardata e amata teneramente, come la madre il figlio piccolino. E tu Signore, sii benedetto, perché mi hai creata!” Una suora le domandò a chi si rivolgeva. Chiara rispose: “Al mio amato”. La sua guida nel cammino non era lontana. Infatti, voltandosi verso una delle sue figlie, disse: “Vedi il Re della gloria che io vedo?”… Benedetta la sua uscita da questa valle di lacrime, uscita che fu per lei l’entrata nella vita beata! Come ricompensa dei digiuni di quaggiù, ella conosce ora la gioia che regna alla tavola dei santi; in cambio di stracci e cenere, ella è entrata in possesso della beatitudine del Regno dei cieli dove è rivestita della veste di gloria eterna.

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