Vangelo del giorno – Lunedì 30 Maggio 2016

Lunedì della IX settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,1-12.

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l’erede; su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra. E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. Non avete forse letto questa Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri»? Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.

Santa Caterina da Siena (1347-1380), terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d’Europa

Dialogo della Divina Provvidenza, 24

« Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo » (Gv 15,1)

[Dio disse a santa Caterina:] — Sai quale modo uso perché i miei servi restino uniti nel seguire la dottrina del dolce ed amoroso Verbo? Li poto, affinché facciano molto frutto, e il loro frutto sia provato e non diventi selvatico. Come il tralcio nella vite, che l’operaio pota perché faccia migliore vino e più abbondante; mentre taglia quello che non fa frutto e lo getta nel fuoco. Così fa il vero operaio (Gv 15,1): i miei servi che sono in me lo li poto con le molte tribolazioni, perché facciano più frutto e migliore, e sia provata in loro la virtù. E quelli che non fanno frutto sono tagliati e gettati al fuoco, come t’detto (Gv 15,6). Questi sono operai veri, e lavorano bene l’anima loro, togliendo ogni amor proprio, voltando la terra del loro affetto verso di me. E nutrono e crescono il seme della grazia, che ricevettero nel santo battesimo. Lavorando la loro anima, lavorano quella del prossimo, e non possono lavorare l’una senza l’altra; già sai, perché te lo dissi, che ogni male, come ogni bene, si fa per mezzo del prossimo. Voi siete miei operai, usciti da me, sommo ed eterno operaio, che vi ha uniti e innestati nella vite per l’unione che ho fatta con voi… Di tutti quanti voi è stata fatta una vigna universale…; e siete uniti nella vigna del corpo mistico della santa Chiesa, da cui traete la vita. Nella quale vigna è piantata questa vite dell’unigenito mio Figliuolo, in cui dovete essere innestati.

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