Storia
Il Santuario della Madonna del Carmine, risalente al secolo XV, si presenta nella rustica forma semplice caratteristica dell’ultimo stadio dell’architettura gotico lombarda, fortemente legata alla tradizione romanica.
Eretta sull’area di una piccola cappella preesistente dedicata a S. Maria delle Grazie detta anche Santa Maria delle Cisterne per la zona acquitrinosa in cui era stata edificata, per volontà della gente del posto e l’appoggio di Ludovico II Gonzaga e di suo figlio il cardinale Francesco, venne consacrata solennemente il 17 gennaio 1482 dal vescovo Giorgio Vink.
La tradizione, forse mescolata alla leggenda, racconta che siano stati i pescatori del luogo a esprimere, con la costruzione della chiesa, la loro riconoscenza alla Vergine per averli tante volte salvati dalle improvvise tempeste che si scatenano sul lago e per implorare, anche per il futuro, aiuto e protezione.
I pescatori del luogo, dopo la costruzione del Santuario incaricarono della gestione i frati Carmelitani della Congregazione Mantovana.
Il Santuario si trova a circa 500 metri fuori nucleo abitato, su un poggio isolato da antiche mura, un importante luogo di preghiera per molti fedeli e meta costante di numerosi pellegrini provenienti dall’Italia e dall’estero.
Arte
La facciata è caratterizzata dalla porta principale a sesto acuto sotto un rosone centrale e due monofore laterali.
L’interno è a unica navata, divisa in cinque zone parallele da quattro archi trionfali a sesto acuto, con un soffitto a capanna con travature scoperte e un’Abside quadrangolare che appare come fosse una cappella con la statua della Madonna del Carmine incastonata nel muro.
Le pareti sono decorate da una bella serie di affreschi da sconosciuti pittori del XV-XVI secolo, con evidente ed ingenua influenza del Mantegna, del Foppa e del Perugino, nelle figure e nei colori che appaiono vivaci dopo il restauro del 1963.
Purtroppo, alla fine del XVIII, a seguito di un decreto della Serenissima, Repubblica di Venezia, alla quale era soggetta la zona, il luogo fu abbandonato dai frati, vennero asportati gli altari, l’antico bassorilievo, l’organo e il coro.
Il convento, in disuso, fu quasi demolito e solo nel 1952, i Carmelitani di Vittorio Veneto tornarono al santuario che riprese così a vivere dopo quasi due secoli di abbandono.
Il quarto sabato di luglio, la statua della Madonna del Carmelo viene portata in processione, dal Santuario della Madonna del Carmine, alla Chiesa Parrocchiale; il giorno dopo, la domenica, la processione riprende con il rientro della Madonna al Santuario, passando per le vie del paese addobbato di fiori e ghirlande a festa.