Giovedì della XVI settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 13,10-17.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?». Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani. Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!».
Meditazione del giorno San Giustino (ca 100-160), filosofo, martire
Prima apologia, 1.30-31
« Molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete »
All’imperatore Adriano, Cesare Augusto e al figlio Verissimo filosofo, e a Lucio, filosofo, e al Sacro Senato e a tutto il popolo romano. Io, Giustino, di Neapoli, città della Siria di Palestina, ho composto questo discorso e questa supplica, in difesa degli uomini di ogni stirpe ingiustamente odiati e perseguitati, io che sono uno di loro…
Affinché nessuno ci faccia questa obiezione: “Che cosa impedisce che anche colui che da noi è chiamato Giusto, uomo figlio di uomini, abbia compiuto per arte magica quelli che chiamiamo miracoli, e per questo sia sembrato essere figlio di Dio?”, è ormai il momento di darne la dimostrazione, non credendo per fede a coloro che li narrano, ma necessariamente persuasi da quanti profetarono prima che i fatti accadessero, dal momento che vediamo con i nostri occhi che i fatti sono accaduti ed accadono così come è stato profetato e questa non potrà non apparire anche a voi – così crediamo – la dimostrazione più probante e più vera.
Dunque, certi uomini tra i giudei sono stati profeti di Dio, e attraverso di loro lo Spirito profetico preannunciò quanto sarebbe accaduto, prima che accadesse. I re dei giudei che si avvicendarono nel tempo, come vennero in possesso delle profezie, le custodirono con zelo – esattamente come furono pronunciate quando quelli profetavano – in libri composti dagli stessi profeti, nella loro lingua ebraica…
Tuttavia è proprio nei libri dei profeti che trovammo annunciato il nostro Gesù Cristo, la sua venuta, la sua nascita da una vergine, il suo divenire uomo, il suo guarire ogni malattia e ogni infermità, il suo risuscitare i morti; trovammo che sarebbe stato odiato, ignorato e crocifisso, che sarebbe morto e risorto e salito al cielo; che è ed è chiamato Figlio di Dio, e che alcuni uomini sono inviati da lui ad annunziare queste cose a tutto il genere umano e che avrebbe creduto in Lui, di preferenza i pagani. Egli fu preannunziato una volta cinquemila anni, una volta tremila, una volta duemila, ed ancora mille, e un’altra volta ottocento anni prima della sua comparsa, poiché, nel succedersi delle generazioni, ci furono svariati profeti.
fonte: http://vangelodelgiorno.org