Vangelo del giorno – Domenica 19 Giugno 2016

XII Domenica delle ferie del Tempo Ordinario

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,18-24.
Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la gente?». Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio». Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. «Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.»

Meditazione del giorno San Giovanni XXIII (1881-1963), papa
Giornale dell’anima, 1930, ritiro a Rusciuk

«Prenda la sua croce ogni giorno»

L’amore della Croce del mio Signore mi attira in questi giorni sempre più. O Gesù benedetto, che questo non sia un fuoco vano che si spegnerà alla prima pioggia, ma un incendio che arda senza mai consumarsi! In questi giorni ho trovato un’altra bella preghiera che corrisponde benissimo alle situazioni spirituali mie. … “O Gesù, mio amore crocifisso, ti adoro in tutte le tue pene. … Abbraccio con tutto il cuore, per amore tuo, tutte le croci di corpo e di spirito che mi arriveranno. E faccio professione di mettere tutta la mia gloria, il mio tesoro e la mia letizia nella tua Croce, ossia nelle umiliazioni, nelle privazioni e sofferenze, dicendo con san Paolo: “Quanto a me, invece, non ci sia altro vanto che nella Croce del Signore nostro, Gesù Cristo” (Gal 6,14). Quanto a me, non voglio altro paradiso in questo mondo se non la Croce del mio Signore Gesù Cristo” . … E su questa via, e non su altra, io lo voglio seguire. …
Una nota caratteristica di questo ritiro spirituale è stata una grande pace e letizia interiore, che mi rende coraggioso a esibirmi al Signore per ogni sacrificio Egli voglia chiedere al mio sentimento. Di questa calma e letizia voglio sia sempre più penetrata, dentro e fuori, tutta la mia persona e tutta la mia vita. … Sarò ben vigilante per la custodia di questa gioia interiore ed esteriore. … L’immagine di san Francesco di Sales che mi piace ripetere con altri: “Io sono come un uccello che canta in un bosco di spine”, deve essere un perenne invito per me. Quindi, poche confidenze su ciò che può farmi soffrire. Molta discrezione e indulgenza nel giudizio degli uomini e delle situazioni; inclinazione a pregare specialmente per chi mi fosse motivo di sofferenza; e poi in tutto grande bontà, pazienza senza confini, ricordando che ogni altro sentimento … non è conforme allo spirito del Vangelo e della perfezione evangelica. Pur di far trionfare la carità a tutti i costi, preferisco essere tenuto per un dappoco. Mi lascerò schiacciare, ma voglio essere paziente e buono fino all’eroismo.

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