Venerdì della XIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 9,9-13.
In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori»
Meditazione del giorno Giovanni Taulero (ca 1300-1361), domenicano a Strasburgo
Discorsi, 64
« Egli si alzò e lo seguì »
Il nostro Signore disse a san Matteo: « Seguimi ». Questo amabile santo è stato un modello per tutti gli uomini. Prima era stato un gran peccatore, secondo ciò che il vangelo dice di lui, poi è diventato uno dei grandi fra tutti gli amici di Dio. Il nostro Signore infatti gli ha parlato nell’intimo del suo essere, per questo egli abbandonò tutto per seguire il Maestro.
Seguire Dio nella verità: sta tutto qui, e per compiere questo, occorre veramente e completamente abbandonare ogni cosa che non è Dio, qualunque essa sia. Dio è innamorato del cuore; non si interessa a ciò che è esteriore, ma vuole da noi una devozione interiore viva. Tale devozione ha in sé più verità di quella che avrei se facessi tante preghiere quante ne fa il mondo intero, o se cantassi così forte che il mio canto salisse fino al cielo, più verità di quanto potrei fare esteriormente in digiuni, veglie e altre pratiche.
fonte: http://vangelodelgiorno.org/